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Macchie sugli incisivi permanenti

Sono sempre maggiori le richieste di correzione da parte dei genitori di queste anti-estetiche macchie bianco-giallastre che appaiono insieme ai denti permanenti dei propri figli. Ne discutiamo con il Dott. Stefano Mastroberardino, esperto sull’argomento e autore di pubblicazioni a riguardo.

Dott. Mastroberardino, cosa sono queste macchie e perché si formano?

Le macchie che notiamo quando spuntano i primi denti permanenti a circa 6 anni di età sono difetti di mineralizzazione dello smalto. In pratica le cellule che creano lo smalto del dente durante i primi anni di vita del bambino non sono in grado, per vari motivi non ancora del tutto chiari, di farlo correttamente. Il risultato è visibile solo quando erompono i denti permanenti e si manifesta con macchie, più o meno ampie, che variano da una colorazione bianca, per i difetti meno gravi, a una giallo-bruna per i difetti più importanti.

Sono quindi colpiti solo i denti permanenti?

No, i difetti di formazione più diffusi sono principalmente di due tipi: la Molar Incisor Hypomineralization (MIH) e l’Amelogenesi Imperfetta.
La prima affligge solo i denti permanenti poiché riconosce una genesi che associa una predisposizione genetica a varie concause ambientali, farmacologiche, alimentari. Il danno avviene quindi nei primi 2-3 anni di vita del bambino, quando nelle ossa si stanno formando i denti permanenti.
L’Amelogenesi Imperfetta, al contrario, riconosce una causa genetica importante e quindi si può manifestare già nella dentatura da latte.

E’ possibile prevenire queste malattie?

Al momento no perché per l’Amelogenesi Imperfetta la causa è genetica, mentre per la MIH le cause non sono ancora del tutto chiare. E’ possibile, però, ridurre i disagi funzionali ed estetici di queste patologie.

Come?

Attualmente nell’ambito scientifico internazionale si stanno delineando protocolli di trattamento chiari e semplici.
In linea generale, se la diagnosi è effettuata in tenera età è preferibile intervenire con l’uso di agenti remineralizzanti per uso domiciliare da applicare quotidianamente. Lo smalto dei denti, infatti, termina la completa mineralizzazione grazie ai minerali contenuti nella saliva; ad oggi possiamo potenziare questo processo grazie a nuove sostanze altamente efficaci. In questo modo si ottiene un rafforzamento dello smalto difettoso, che quindi si usura di meno, e un miglioramento estetico.
Se la diagnosi viene effettuata solo dopo qualche anno dopo l’eruzione dei denti, in età adolescenziale, i remineralizzanti non sono più così efficaci. La correzione del difetto estetico può però avvenire con l’uso di nuove resine infiltranti che permettono di migliorare notevolmente l’estetica senza dover intaccare lo smalto del dente.

Autore

Dr. Stefano Mastroberardino

DOTT. STEFANO MASTROBERARDINO

Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria, ha conseguito un Dottorato di Ricerca in Odontostomatologia Preventiva nel 2011.
In qualità di relatore partecipa a corsi, congressi e lezioni universitarie ed è autore di pubblicazioni nazionali e internazionali.

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