Abitudini viziate nel bambino: suzione del dito e del ciuccio

Abitudini viziate nel bambino: suzione del dito e del ciuccio

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Quali sono le abitudini viziate più frequenti nei bambini?

Nel bambino a volte è possibile riscontrare alcune tra le cosiddette abitudini viziate. Vengono chiamate in questo modo perché sono abitudini nocive e se non corrette possono provocare delle malocclusioni.
In questa categoria consideriamo problematiche come la deglutizione infantile (si verifica quando un bambino deglutisce con la lingua interposta tra i denti) e la respirazione orale (si verifica quando un bambino respira con la bocca aperta) anche se, le più frequenti, sono il succhiamento del dito o del ciuccio.

Con quale frequenza si verificano queste abitudini viziate?

Ricordiamo che la suzione è un’abitudine innata che viene acquisita in epoca prenatale (17° settimana) per permettere al bambino di succhiare il latte materno sin dalla nascita.
Nella letteratura scientifica i dati riportano che quasi il 90% dei neonati all’età di 2 mesi succhia il pollice; intorno all’anno di età si stima che i bambini che succhiano il pollice o il ciuccio siano circa il 50%. Questa percentuale scende al 46% quando parliamo di bambini tra gli 1 e i 4 anni, e l’età media in cui i bambini smettono autonomamente è 3.8 anni (tra i 2 e i 4 anni).
Dopo i 4 anni si assiste ad un crollo del fenomeno e ad 8 anni solo il 4,3% dei bambini mantiene l’abitudine della suzione in particolare quella del pollice.

A che età è consigliabile eliminare le abitudini viziate?

Sarebbe opportuno considerare di limitare il protrarsi di un’abitudine al succhiamento (del dito o del ciuccio) tra i due e i quattro anni. L’età in cui sarebbe opportuno che tale attività sia stata già interrotta è quella dei 4 anni.

Quali danni possono comportare se protratte oltre questa età?

Un’abitudine al succhiamento che si protrae oltre i 4 anni può portare l’insorgenza di una malocclusione (occlusione scorretta).
In particolare si potranno presentare problemi come: mancanza di contatto anteriore dei denti (morso aperto), vestibolarizzazione dei denti superiori (inclinazione verso l’esterno), contrazione del palato, creazione di un diastema (spazio) tra gli incisivi superiori e lingualizzazione (inclinazione verso l’interno) degli incisivi inferiori.

Se l'abitudine viziata viene eliminata entro questa età, si corregge da sola?

Se l’attività del succhiamento protratto viene interrotta prima dei 4 anni, i danni che si siano eventualmente determinati sono, generalmente, risolti spontaneamente.

Se l' abitudine viziata non viene eliminata entro questa età, significa che in futuro il bambino dovrà sicuramente portare l’apparecchio?

La comparsa di una malocclusione in relazione ad un’abitudine viziata dipende da diversi fattori: l’età di inizio, il tipo di abitudine, l’intensità della stessa, la preesistenza della malocclusione e soprattutto la durata dell’abitudine.
Se a causa dell’abitudine viziata si crea una problematica occlusale, il paziente ha la necessità di risolvere il suo problema con un trattamento ortodontico.

Sono più gravi i danni causati dalla suzione dal dito/dita o quelli causati dal ciuccio? C'è differenza?

Non c’è una vera e propria differenza a livelli di danni che si possono creare, nella mia esperienza i danni dovuti al dito sono leggermente peggiori e più complessi da risolvere.

Quali tecniche consiglia ai genitori di un bambino che succhia il dito o il ciuccio per interrompere questa abitudine?

Non esiste un protocollo valido per tutti: ogni bambino è un mondo a sé, e l’approccio per convincerlo ad abbandonare l’abitudine viziata può risultare più o meno complicata a seconda della valenza che il bambino dà alla suzione.
Il mio consiglio è quello di cercare di creare consapevolezza nel bambino dei danni che può provocarsi e di associare un “rinforzo positivo”, tipo un piccolo premio, quando riesce ad evitare di succhiare il dito.
Talvolta risulta essere sufficiente il solo rinforzo della visita dal dentista perché il bimbo si impegni ad eliminare la suzione del dito o del ciuccio. Solo in casi estremi si ricorre a dispositivi fissi quali l’utilizzo di griglie che impediscono al bambino di inserire il ciuccio o il dito in bocca.

Quando è bene portare il bambino dal dentista per capire se queste abitudini stanno causando dei danni alla bocca del bambino?

Consiglierei di portare il piccolo paziente dall’ortodontista, per una prima visita, intorno ai 5-6 anni.

Cosa si sente di consigliare ai genitori di un bambino che succhia il dito o il ciuccio?

Consiglierei di non sottovalutare il problema connesso a queste abitudini viziate, in quanto la risoluzione delle malocclusioni che si possono determinare non è semplice e può risultare frustrante per il paziente, ed i suoi genitori, affrontare un trattamento ortodontico che è possibile prevenire.

Autore

Dott. Michele Calabrò

Dott. Michele Calabrò

Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria conseguita presso l'Università degli Studi di Genova nel 2004, si è perfezionato in Odontologia e Odontoiatria Forense nel 2005. Ha conseguito un Master in Ortodonzia Linguale, un Master Internazionale di II Livello in Ortodonzia Linguale e una Specializzazione in Ortognatodonzia e Gnatologia. Nel 2015 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Morfometria Analitica e Modelli di Medicina Biomolecolare.

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Dott.ssa Tiziana Anedda | Iscrizione all'Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Cagliari | Albo Odontoiatri pos. n° 726 | Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria all'Università degli Studi di Cagliari in data 15/07/2004 | Abilitazione conseguita nella II sessione del 2004 presso l'Università degli Studi di Cagliari | Specializzazione in Chirurgia Odontostomatologica conseguita presso l'Università degli Studi di Milano.
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